Galleria X3

Fotografia contemporanea

EZIO FERRERI | METROPOLIS / SAO PAULO
a cura di Claudia Moscone

 

È un vero e proprio viaggio dentro il paesaggio urbano di una delle più popolate città al mondo quello che si può percorrere attraverso le foto del progetto “Metropolis São Paulo”, che raccoglie una serie di lavori singoli e assemblati nella forma compositiva del dittico e del trittico, realizzati da Ezio Ferreri nel 2009. Alla rappresentazione della città , concepita secondo i canoni classici della fotografia d’architettura (fotocamera su cavalletto, correzione della prospettiva verticale con opportuni decentramenti), si accompagna un secondo gruppo di lavori realizzati senza inquadratura, con l’uso metropolis-sao-paolodi una macchina fotografica digitale, senza esercitare alcun controllo sulla ripresa, che ha come oggetto di ricerca i passi degli abitanti, traccia simbolica del loro transitare nel vasto spazio urbano. I due approcci concettuali ed esecutivi sono intenzionalmente diversi; ciò ha comportato l’articolarsi delle immagini in due categorie, che risultano più comprensibili se fruite in un contesto unitario. La decisione di presentare ciò che resta della demolita favela Berrini come primo tra gli scatti non è stata casuale. L’occhio del fotografo ha avuto la forza di costruire una rappresentazione in cui si racchiude l’intero valore della sua esperienza artistica nella metropoli brasiliana, animata dal gioco di contraddizioni che ne ha condizionato l’attuale forma estetica. In primo piano giacciono i resti di uno dei tanti agglomerati che si trovano all’ombra dei grattacieli, accumuli indistinti di materia e detriti, a fianco di una strada dove transitano veloci le auto in corsa, mentre sullo sfondo dominano le moderne costruzioni. […] La nuova condizione per l’uomo della metropoli, è diventata sempre più spesso la solitudine. Non si riesce più a pensare sé stessi come singoli individui, se pur inseriti in un contesto collettivo, ma come somma indifferenziata di persone la cui coscienza risulta spesso essere annichilita, quasi dissolta in quella altrui. Le foto dei Passi “parlano” di questo argomento e lo sottopongono con intelligenza alla riflessione dell’osservatore, svelando l’interesse del fotografo per la condizione sociale e psicologica dell’uomo nella società contemporanea. In queste immagini, così come nella capacità di cogliere e sottolineare le dissonanze della città brasiliana, risiede tutto il valore di questo lavoro. La dimensione personale della ricerca artistica si unisce a quella etica nella spinta ad indagare la realtà cittadina, non solo dal punto di vista delle architetture che la abitano, ma anche in quella più intima e umana di coloro che ne sono parte integrante. Il dualismo dello sguardo di Ezio Ferreri è riuscito a mettere a fuoco le caratteristiche dell’architettura paulista e quelle del contesto sociale in cui ciascun individuo percorrendo la metropoli, cerca di trovare la sua identità , il senso della propria presenza o del proprio passaggio. Sebbene questo compito possa apparire di ardua realizzazione, proprio per la difficoltà dei tempi che viviamo, è necessario che l’arte di oggi si sforzi di dare vita ad opere che si distinguano sì per il loro pregio estetico, ma che non smettano mai di interrogarsi, senza alcuna paura, sui temi che più preoccupano l’uomo e l’età contemporanei. Se non lo facesse, risulterebbe un mero prodotto di consumo dal linguaggio sterile e autoreferenziale.

Claudia Moscone