Galleria X3

Fotografia contemporanea

‘ROUND NEW YORK


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BRENDAN BANNON / ALFREDO D’AMATO

L’approccio di Brendan Bannon e Alfredo D’Amato con la realtà di tutti i giorni è di tipo politico-sociologico. Le campagne elettorali dell’ex Presidente degli Stati Uniti George W. Bush, collegata a quella del vicepresidente Cheney, e del senatore John Kerry e del suo vice Edwards sono l’oggetto di un reportage fotografico che si focalizza soprattutto sulle persone che hanno sostenuto le candidature. La fotografia in bianco e nero non concede nulla alla spettacolarizzazione: un cartello “Bush-Cheney” piazzato sull’erba sembra invitare a percorrere una deviazione dalla strada principale, un’immagine che diventa metafora di una scelta che appariva minoritaria, ma che sarebbe risultata ancora vincente. La piccola Mica, bambina nera dal sorriso aperto e dagli occhi felici, indossa una maglietta che sponsorizza i democratici Kerry e Edwards. Mica rappresenta il futuro dell’America, incarnata dalla piccola bandiera a stelle e strisce infilzata sul marciapiede, quel futuro che qualche anno dopo avrebbe visto la vittoria del primo presidente di colore Obama. Robert con quattro adesivi sulla giacca, la signora alla guida della sua auto e le due sostenitrici accanto al furgone “emergency” sono i volti della gente comune che con grande entusiasmo si impegna a sostenere i candidati prescelti. Donne e uomini di New York, che raccontano l’America.

Emilia Valenza

ROBERTO BOCCACCINO

Roberto Boccaccino presenta uno scorcio del panorama della musica indipendente newyorkese. Più sensibile alle dinamiche sociali e di interazione, Boccaccino presenta il progetto Sounds young, un work in progress che nasce infatti dall’esigenza di approfondire e capire il modo di vivere dei giovani artisti e musicisti di New York. È un racconto per immagini dall’atmosfera spensierata che riesce a carpire con sottigliezza la condizione esistenziale giovanile. Non è importante documentare ma piuttosto raccontare, entrare nel vivo, cogliere uno sguardo o un gesto. Non è la musica ma è tutto ciò che sta intorno a questa che rende tale lavoro interessante, mostrando la capacità dell’autore di intuire i sentimenti e le abitudini. Senza mai strafare o risultare invasivo, il fotografo si mescola ai suoni, ai sorrisi, alle atmosfere che appartengono ai giovani newyorkesi. E in effetti non esiste città più viva di New York per quanto riguarda la musica indipendente. Possiamo ricordare, una tra tutte, l’atmosfera pop della New York dei “Velvet Underground” e di Andy Warhol. Roberto Boccaccino sceglie di fotografare i locali più alternativi, leggermente spogli ma che grazie alla presenza delle persone possono diventare eccezionali. In un solo scatto il fotografo riesce a riportare un’atmosfera autentica in cui ciò che conta veramente sono le persone e la loro musica.

Giulia Scalia

GIANNI CIPRIANO

La New York in bianco e nero di Gianni Cipriano è un gioco di rimandi alle atmosfere dark di tanta filmografia del genere o alle serie dei polizieschi alla C.S.I. New York. Tagli obliqui, un continuo altalenare tra interni ed esterni, fisionomie che si perdono nel gioco dei riflessi, incontri appartati, vestiti alla borsalino. Cipriano sembra condurre l’osservatore all’interno di un set cinematografico, dove, tuttavia, nulla è finzione. Sono brani di realtà fissati da un occhio da detective, che giocando sapientemente con il contrasto tra bianco e nero e puntando sui fasci di luce direzionali riesce a restituire la densità vibrante di una situazione tutta da scoprire. Non sfugge la sottile ironia che permea alcune immagini, memori della commedia intellettuale americana per eccellenza, quella di Woody Allen. Ritorna in mente l’attacco meraviglioso di “Manhattan”, la musica di Gershwin sullo sfondo, New York in bianco e nero, lo skyline dei grattacieli, la notte di luci e insegne e la voce di Woody che risuona: “I adore New York City”.

Emilia Valenza

EZIO FERRERI

La New York di Ezio Ferreri è quella di Times Square, delle scoppiettanti luci di Manhattan e dei riflessi caleidoscopici sulle vetrine dei negozi. Ferreri ci offre uno sguardo sulla metropoli carico di suggestioni, di colore, di atmosfere che incantano il viaggiatore in un reportage di viaggio per immagini, realizzato con una macchina analogica con pellicola a colori. Gli scatti presentati per ‘Round New York sono soltanto una parte del lavoro realizzato nel 2000 New York Before, dedicato a una metropoli all’apice del suo splendore, prima del tragico attentato alle Twin Towers. New York Before è un vero e proprio saggio di street photography che indaga il paesaggio urbano tra i famosi cab gialli, le lussuose limousine, le insegne pubblicitarie colorate e luminose che hanno ispirato gli artisti della Pop art americana. Come negli scatti del famoso fotografo tedesco Stefan Erfurt, Ezio Ferreri inserisce nelle sue immagini le sfocature provocate dal movimento, grazie all’utilizzo di un tempo di esposizione lungo. In tal modo Ferreri riesce a riportare la vivacità delle notti a Times Square, catturando così l’attimo fuggente che rende eterna un’atmosfera irripetibile.

Giulia Scalia

ARIANNA FORCELLA

Arianna Forcella presenta un trittico dedicato alla penisola di Coney Island. La penisola, situata alle spalle del quartiere di Brooklyn, è famosa per la sua spiaggia e il suo storico Luna Park. Zona amata dai registi americani come Woody Allen e Spike Lee è stata fondamentale nella sperimentazione architettonica di Manhattan. Arianna Forcella coglie l’importanza che Coney Island ha avuto nello sviluppo della città e realizza tre paesaggi stranianti, realizzati con una toy camera. In questo scenario, quasi abbagliante, fanno capolino le capanne, una palma e la bandiera americana. L’atmosfera è onirica e questi particolari sono come oasi nel deserto. La classica vignettatura data dall’obiettivo della Holga rende l’immagine ancora più affascinante. Il confine tra terra e cielo è inesistente e gli unici oggetti presenti nell’inquadratura danno l’effetto di un paesaggio innaturale che disorienta fortemente il fruitore. Coney Island è infatti il quartiere in cui realtàe finzione, routine e gioco si incontrano mescolandosi. La spiaggia e il Luna Park, luoghi di divertimento dei cittadini di New York diventano un paesaggio a margine tra la metropoli e il luogo di vacanza. Arianna Forcella, sociologa del territorio e del paesaggio, coglie la caratteristica precipua di questo luogo, non lasciandosi sfuggire le sfumature surreali della sua natura.

Giulia Scalia

FABIO SGROI

“Il posto di New York nel mondo ebraico è molto più importante che nel mondo nero. Vi si trovano oltre 2 milioni di israeliti, il che significa che più di un newyorkese su quattro è un ebreo e che uno su sei degli ebrei del mondo intero è un newyorkese”  scriveva il giornalista francese Raymond Cartier negli anni Sessanta. Oggi Tel Aviv ha battuto la metropoli americana di 700.000 unità in più. Resta il fatto che New York è considerata la roccaforte della comunità ebraica e un terzo del potere economico americano è nelle loro mani. Portano lunghe basette – i peot – a testimoniare la gloria di Dio – e cappelli scuri dalle falde larghe sui lunghi palandrani neri, gli ebrei ortodossi delle fotografie di Fabio Sgroi camminano a testa bassa per evitare di incrociare gli sguardi, stanno fra di loro, studiano i loro testi, combinano i matrimoni. In una città votata allo spettacolo e all’avanguardia, questa comunità si chiude per evitare qualsiasi forma di distrazione. Lo sguardo di Sgroi è lucido e l’immagine che ci offre non presta il fianco ad alcun giudizio, né pregiudizio. Quelle di Fabio sono prospettive aperte all’interno di un mondo che possiede regole ferree e mostrano un quartiere che, pur essendo a poche fermate di metropolitana, appare mille miglia lontano dal cuore pulsante di Manhattan.

Emilia Valenza